La gnatologia è una branca piuttosto recente dell'odontoiatria che studia la fisiologia, la patologia e le funzioni dell'apparato stomatognatico. Tale apparato è costituito da diverse componenti anatomiche: i mascellari, i denti, le articolazioni temporo-mandibolari, i muscoli e le componenti del sistema nervoso di controllo del sistema stesso.
Un apparato così complesso può spesso andare incontro a malfunzionamenti che possono dipendere da cause patologiche differenti a carico di uno o più dei suoi componenti. Dal momento che le cause e i bersagli colpiti sono molteplici, anche i sintomi sono molto diversificati e concorrono a determinare, più che una malattia unica, un vero e proprio quadro sindromico.
Sintomi molto frequenti sono la cefalea, le vertigini, gli acufeni, tutti sintomi spesso accompagnati da dolorabilità ampia e diffusa. Talvolta anche alterazioni della postura e della deambulazione sono dovute a cause gnatologiche.
La terapia gnatologica mira a ristabilire i normali rapporti tra tutti i componenti dell'apparato e si avvale soprattutto dell'uso di placche occlusali in resina, i cosiddetti "bite". Questi apparecchi, utilizzati prevalentemente nella fase acuta, mirano ad interrompere il circolo vizioso di malposizione e dolore, permettendo al paziente di raggiungere una situazione di relativo benessere.
Una volta superata la fase acuta, solo un accurato studio della situazione individuale dell'apparato potrà dare indicazioni sulle cause scatenanti la malattia e quindi permettere di individuare la giusta terapia. Queste terapie sono alquanto varie e necessariamente individuali essendo l'apparato complesso e fortemente caratterizzato da una individualità anatomica, neurologica, psichica e funzionale.